All’opre intenti,
uomini cercan l’oro,
mentre il vespro
cala la sua ombra
sulle terre rosse
accesse ed un odore di
incenso, si diffonde nell’aere.
Un leviatano passa 
 dal mare alla terra, 
attraverso un fiume
di lava, inghiottendo
foreste di larici e pioppi
ed i miei pensieri.
E’ il caos primitivo.
Quel leviatano adesso 
 alberga in me e quegli uomini 
 scorrono lungo le mie vene. 
Un fiume di lava brucia
nella mia anima, mentre 
 l’arcobaleno compare rapido, come un furetto.
Corro verso la radura dei miei 
 desideri e lì mi fermo,
comprendendo che il cuore
di quegli uomini, è fatto di stelle e notte
e che i loro occhi, mente e volto, sono
i miei.
Io sono loro e mi ritrovo a scavare 
 al chiarore delle stelle, mentre il 
 leviatano danza fiero, giocando 
 con la volta celeste. 
Uno, nessuno, centomila…..

