Nostalgia della terra isola, di terre vergini fatte di vulcani e ghiacciai.
Duetti che sciolgon cuori temprati dal freddo.
Cascate di anime nei fiumi di acqua e lava.
Crateri immensi dove astronauti vivon i loro sogni.
Verdi prati e muschi dove posar le stanche membra.
Neve di inverno e sole di mezzanotte in estati frizzanti.
Case sparse in mezzo a pecore e cavalli, mandrie nutrite da scarse genti.
Spiagge nere di immensa bellezza dove strane maschere nidifican
i loro buffi pulcinelli.
Sangue della terra che sale alto nel cielo dei geyser,
in mezzo a panorami di foreste che non più sussiston.
Vichinghi vagan nella mia mente, alla vista di scogli sospesi in mezzo al mare.
Terra arida, brulla, ricca.
Contrastica lava in lingue di ghiaccio.
Bomboniere di lamiere dove dormir in mezzo al nulla.
Vulcani di testa e cuore, che esplodon in risate, si perdon
nel pacifico eco e ridondar di suoni, nel tempo.
Biondi uomini e donne nuotan tra balene e foche.
Volan loro su aerei fatti con le ali degli stercorari.
Voliam noi tra stelle infinite e mirabili terme a cielo aperto.
Vasta è la terra, vasto è il corpo.
Vasta è la ricchezza che illumina l’animo, al mirabile ritorno dalla terra isola.
Partenza e arrivo di nuovi sogni, la terra isola nel cuor riman per sempre.
Consigli sulle modalità di lettura
Udito – Musica consigliata: Bon Iver – Holocene
Gusto: Salmone affumicato
Olfatto: Candela muschio bianco
Tatto: Muschio