Alfred e l’essenza della fotografia

Fotografo dei mille volti, così chiamavano Alfred. Erano 20 anni che faceva foto in tutte le parti del mondo. La sua missione era fermare gli attimi che non sarebbero tornati più e coglierne l’essenza, la magia e ci metteva tutto il suo impegno.  I suoi occhi erano fari aperti sul mondo. Nessun particolare poteva sfuggirli. Alcuni dicevano che avesse occhi persino dietro la nuca. La verità, è che ormai le situazioni le annusava con il naso e le sentiva sulla pelle. Viveva libero, con la sua macchina fotografica e la sua moto. Un galletto, una moto d’epoca di cui conosceva ogni minimo particolare. Aveva imparato a ripararla da solo. Anche perché non poteva fare diversamente. Viveva per strada. Difficile, ad esempio, trovare un meccanico sulle strade impolverate dell’India nel bel mezzo del nulla. Viveva così, libero, con il suo barbone ed il sorriso di chi aveva conosciuto il mondo e non voleva fermarsi mai. Ogni tanto tornava negli stessi luoghi dove era stato qualche anno prima e trovava dettagli che non aveva mai notato. Li fotografava e si divertiva a paragonare le foto ed a notare le differenze. Non si guardava allo specchio mai, né amava farsi fotografare. Ma io, vecchio amico, ogni tanto ed ogni anno, li facevo foto furtivamente. Un anno al suo compleanno, gli regalai un collage delle foto furtive fatte al suo volto, degli ultimi 20 anni. Non ero sicuro della sua reazione. Fu sorpreso, ma non arrabbiato. Quando ricevette quell’inaspettato dono, volle fare quello che normalmente faceva con le sue foto. Osservare i cambiamenti nel tempo. Con piacere notammo che il suo volto era migliorato. L’età avanzava, ma le pieghe della sua pelle invecchiata, erano ricoperte da un lifting che nessun dottore potrà mai regalare. La pienezza delle sue esperienze e la gioia e la soddisfazione accumulate nel fare ciò che voleva fare nella vita. Libero dalle costrizioni del mondo.

Consigli sulle modalità di lettura

Udito – Musica consigliata: Alt-j – Taro

Gusto:  riso basmaty al curry

 Olfatto: odore del curry

Tatto: macchina fotografica

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