Le tecniche di comunicazione nei rapporti umani servono sempre? Alcune volte fai la cosa sbagliata e segui il tuo cuore

Ci sono tantissimi libri sulla comunicazione, sull’utilizzo delle tecniche per comunicare meglio con gli altri. Rispecchiamento, ricalco, guida, calibrazione. Tutte tecniche fantastiche, razionali e raziocinanti, ma i rapporti umani di amicizia, amore od altro sono così complessi. Le variabili sono infinite, le persone sono uniche e le combinazioni tra le stesse, fanno uscire cose di se e degli altri che sono proprie e specifiche di quei rapporti. Niente è uguale a se stesso. Ed allora mi viene in mente una riflessione a provocazione. Sono veramente necessarie queste tecniche in tutti gli ambiti ed in tutti i casi? Credo fortemente, che in alcuni momenti, te ne devi fregare delle tecniche di comunicazione, della calibrazione. Devi andare di cuore, devi sentire e parlare a costo di arrivare male, ma se lo fai con il cuore, arrivi sempre. Devi fare la cosa sbagliata, essere imperfetto, andare dritto al sodo, utilizzando i tuoi canoni di linguaggio, anche se paradossalmente sono contrastanti con l’altro. Devi percepire e farti percepire e le tecniche di comunicazione sono un filo da giocarsi con saggezza. Spesso rischi di utilizzarle ed anche se hai fatto le cose per bene, non arriveranno mai, in alcuni casi, nella stessa maniera di una comunicazione non corretta e più di pancia. Si rischia spesso, di indottrinarsi e di perdere la flessibilità e il proprio modo di percepire la realtà del mondo. Allora la domanda è: E’ proprio vero che la mappa non corrisponde al territorio? Di per sé il ragionamento è giusto. Quello che tu percepisci è la tua maniera di percepire la realtà del mondo che ti circonda, ma non è la realtà in senso assoluto. Ma è sempre così? Provocatoriamente vi dico. Se qualche volta la tua mappa corrispondesse effettivamente al territorio?

Credo che nella vita non bisogna essere così rigidi da non prendere in considerazione, in alcuni casi, questa possibilità.

Ed allora, come dice Portia, nel film “L’Uomo Bicentenario” in alcuni casi:

Corri qualche rischio, fai qualche errore. A volte è importante non essere perfetti. E’ importante fare la cosa sbagliata. Per fare errori e basta. Per scoprire cosa è reale e cosa non lo è. Per scoprire quello che tu provi. Gli essere umani sono un gran casino. Queste sono le conversazioni e le comunicazioni umane. Si tratta di seguire il tuo cuore. Per poter seguire il proprio cuore uno deve fare la cosa sbagliata”

In un’altra scena Andrew, il robot, dice:

“ L’amore” e ci aggiungerei io “l’amicizia e la vita” non sono leali “Sto leggendo il tuo cuore, ti sto chiedendo di seguirlo

Ci sono delle volte in cui potresti percepire il mondo degli altri, meglio di loro. Sembrerà incredibile, ma qualche volta potrebbe capitare. Non c’è niente di male nel fare la cosa sbagliata e nell’errore. Questo concetto non è così scontato, anche se ripetuto diverse volte, da diversi psicologi. Allora alcune volte sii imperfetto, perché le imperfezioni danno colore al mondo e ti caratterizzano. Fai la cosa sbagliata. Se “rischiando” di fare la cosa sbagliata, dovessi trovare il momento “giusto” per farlo, avrai ottenuto qualcosa che non avresti ottenuto non rischiando. Allora se vuoi ottenere tanto, devi rischiare ed anche tanto. Se vuoi giocare al tavolo della vita e realizzare i tuoi sogni ed aiutare gli altri a realizzare i propri, devi puntare forte.

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