Carl e la felicità

Carl era uno stimato professore universitario di scienze. Erano 35 anni che insegnava ai virgulti, che vogliono e volevano cambiare il mondo, con la forza della loro giovane età. Gli studenti, simpaticamente lo chiamavano lo “sniffatore di libri” perché aveva la strana abitudine, prima di iniziare la sua lezione, di aprire il libro di testo di riferimento per i suoi insegnamenti e respirare a pieni polmoni l’odore caratteristico della carta.

Non importava se il libro fosse vecchio o nuovo, era un drogato di quello odore e non faceva niente per nasconderlo. Anche quando, da solo, si godeva gli attimi di pausa, soleva aprire un libro ed amplificare quell’odore, con il profumo di un buon caffè e la musica di Mozart.

Che momenti di felicità, erano per lui questi. Era ormai arrivato il suo ultimo giorno di lezione, prima di andarsene meritatamente in pensione. Aveva deciso di godersi un giro del mondo, la cui partenza era programmata il giorno successivo.

Voleva godersi ogni attimo dei successivi due mesi, prima di riorganizzarsi la vita da meritato pensionato. L’ultimo minuto dell’ultimo giorno e tutti gli studenti e professori dell’università si accalcavano in quell’aula magna, per salutarlo con affetto. Aveva sempre avuto una innata capacità di farsi volere bene da tutti.

Un’ultima parola, un ultimo respiro da insegnante e via lì, una piccola lacrima gli scese, ma non di tristezza. Guardò tutti ed abbozzò un discorso di commiato a braccio:

“Cari studenti e professori, e scusate se in questo caso mi rivolgo principalmente a voi studenti e non a voi stimati mie colleghi, compagni di mille avventure. Nella mia vita ne ho passate tante e ne abbiamo passate insieme. Ho visto passare volti, poi diventati grandi e spero di avervi trasmesso sempre qualcosa di importante. Perché questa era la mia missione ed il mio sogno, contribuire alla crescita di ognuno di voi. Nella mia vita mi sono sempre chiesto se siamo noi a scegliere di essere felici o in realtà è la felicità che ci sceglie. E’ un po’ come farsi la domanda se è nata prima la gallina o l’uovo”

disse sorridendo:

“vedete sono arrivato alla conclusione, cari mie amici di vita, perché tali vi chiamo, che la verità sta nel mezzo. Come al solito “in medio stat virtus”.

Nella vita siamo alla continua ricerca della felicità. Ora, ci sono delle cose, avvenimenti, azioni che facciamo, persone che ci rendono felici e la felicità ci piomba addosso. Alcuni paradossalmente ripudiano tale felicità. La nostra scelta non è quella di essere felici “per forza”. Se una persona non è felice, non può sforzarsi di esserlo, ma ognuno di noi ha queste situazioni, oggetti, persone che soddisfano la nostra voglia di felicità. Ora la vera scelta è nel rincorrere o meno la felicità e quindi questi momenti.

Cari studenti, rincorrete sempre ciò che vi rende felici, che sia l’odorare un libro, piuttosto che fare un viaggio od un mestiere che vi rende pieni, anche se agli altri può sembrare strano, anche se avrete difficoltà nella rincorsa, non abbandonate. Non fatevi ingannare o sminuire da quello che il mondo vuole da voi. Scegliete sempre voi quello che volete dalla vostra vita, in qualunque ambito. Non fate scegliere al mondo. E’ importante se volete avere una vita completa. Pensate che ad esempio Steve Jobs quando è stato licenziato da Apple, non abbia avuto momenti di difficoltà o debolezza?

Ragazzi, siate fermi nelle vostre motivazioni e lottate per quello che volete voi e non per quello che vuole il mondo da voi. Chi lotta ed è realmente motivato, la felicità la raggiunge, perché raggiunge ciò che realmente lo rende felice e vuole. Queste sono le ultime parole che vi voglio lasciare come testamento del mio insegnamento. Sappiate prendervene cura e prendervi cura di voi stessi”.

Un silenzio fragoroso aveva accompagnato il professore nel suo discorso, che era entrato quasi in trance nello scorrere liscio di quelle parole. Un attimo ancora di silenzio, che si godette appieno e poi gli applausi, le lacrime e gli abbracci lo investirono. Mai un discorso finale di un professore fino a quel momento fu così ispirato e ispirante. Molti uomini di successo in maniera diversa, chi più nella vita personale (per scelta), chi in quella professionale, a distanza di anni, ricordarono parola per parola quel discorso e dichiararono che era stato per loro pietra miliare di riferimento per lo sviluppo della loro vita. Molti studenti e professori, lo andarono a trovare nella sua casa di campagna e tutti con un sorriso stampato nella faccia.

Carl aveva raggiunto fino all’ultimo istante del suo lavoro, la sua felicità. Donare un sorriso agli altri al pensiero ed alla vista della sua persona.

Consigli sulle modalità di lettura

Udito – Musica consigliata: https://www.youtube.com/watch?v=WQW5Er1zRVo

Gusto: un buon caffè

 Olfatto: Odore delle pagine di un libro

Tatto: Accarezzare le pagine di un libro con una mano

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